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Vi siete mai chiesti che differenza ci sia fra queste due? Diciamo che possiamo considerarle parenti, ma alla lontana, cugine di terzo grado ecco.

Nell’immaginario comune si associa l’artigianalità alla sola distribuzione, invece ci sono diversi fattori che definiscono un prodotto artigianale! Vediamo insieme cosa significa produrre una birra artigianale

1. Per definizione: la birra artigianale è un prodotto non filtrato, e non pastorizzato dove vengono utilizzati ingredienti selezionati e non si ha l’uso di conservanti.

Gli ingredienti devono essere:

  • Acqua
  • Malto d’orzo
  • Lievito
  • Luppolo

Ma allora, se gli ingredienti sono “gli stessi”, perché quindi la resa sensoriale di una birra artigianale e quella di una birra industriale sono tanto diverse? Ragioniamoci insieme, qui entra in gioco il mastro birraio che ha un ruolo importantissimo nell’attenta scelta le materie prime perché da queste dipende la qualità del prodotto finito!

2. Il processo di produzione di una birra artigianale a differenza di quella industriale dà il tempo necessario ad ogni fase di esprimere tutte le sue potenzialità, per esempio la fase di maturazione può durare 20 giorni come un mese, dipende dal prodotto che voglio ottenere, mentre a livello industriale dev’essere pronta in tempi brevi, circa 10 giorni.

Le fasi produttive sono le stesse, quello che cambia realmente è: per la birra industriale, lo scopo è che è che questa duri a lungo, inalterata nel tempo, capace di sopravvivere sugli scaffali anche se non viene venduta subito. Per quanto riguarda il prodotto artigianale, ciò che i birrai e i bevitori desiderano è che sia semplicemente buono ed unico nel suo genere. Nella birra industriale non sentiremo mai sapori e sentori che ritroviamo in quella artigianale, perché si tratta di un prodotto talmente, passatemi il termine “trattato” che alla fine risulterà impoverito.

ALT un momento, bisogna dire ancora una cosa importante! Non è tutto oro quel che luccica, anche la birra artigianale può non essere superlativa, per esempio, in Italia sono attivi circa 1.000 marchi di birra artigianale e forse neanche il 10% si attesta su livelli qualitativi meritevoli di menzione. I piccoli birrifici partono si da materie prime di qualità, ma il risultato dipende principalmente dalle abilità del mastro birraio: in un ambiente che ha poco più di 20 anni, i professionisti del settore si contano sulle dita delle mani, questo anche perché non esiste un vero iter formativo. Ma non fatevi scoraggiare: non basta un assaggio, magari negativo, per farsi un’idea dell’intero mercato.

Sperimentate e non fermatevi alla prima impressione: le delusioni sono sempre dietro l’angolo, ma l’entusiasmo che si prova bevendo alcune perle brassicole ripaga ampiamente le bevute poco soddisfacenti.

Cheers